Aprire la Partita Iva

CHE COS’E’ LA PARTITA IVA

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La partita Iva è un codice formato da 11 caratteri numerici che viene attribuito dall’Agenzia delle Entrate all’apertura di ogni nuova attività professionale o d’impresa. Tale codice assume anche il valore di codice fiscale per i soggetti diversi dalle persone fisiche (ad es. le società) che non fossero già in possesso di un codice fiscale al momento di iniziare l’attività.

Richiedere la partita Iva è relativamente semplice: si utilizzano i modelli AA9/7 e AA7/7, prelevabili dal sito dell’Agenzia delle Entrate  .


CONVIENE APRIRE LA PARTITA IVA?

Aprire la Partita Iva equivale ad iniziare una nuova attività d’impresa o di lavoro autonomo: ciò implica assumere un’ampia serie di obblighi fiscali e contributivi, per l’assolvimento dei quali sarà di fatto necessario essere seguiti da un consulente qualificato. Onde evitare scelte errate o valutazioni incomplete si consiglia vivamente di consultare un esperto prima di aprire la Partita Iva e di Iniziare l’attività

La prima valutazione da fare riguarda l’attività da svolgere: forma d’impresa o di lavoro autonomo?
Si tratta di lavoro autonomo quando si esercita un’arte o una professione per le quali è necessario l’iscrizione ad un albo (avvocato, notaio, medico, geometra, ecc…) mentre di attività di impresa quando si esercita il commercio, la produzione della maggior parte dei servizi, l’attività di artigiano, ecc.. e comunque ogni volta che si costituisce una società (commerciale).

Per alcuni tipi di attività non è facile stabilire se si tratti di lavoro autonomo o di attività di impresa: in alcuni casi è addirittura possibile optare indistintamente per l’una o per l’altra forma: si pensi a quelle attività esercitate in forma individuale, con l’ausilio di pochi beni strumentali, per le quali non è previsto un albo professionale (come ad esempio molte attività legate all’informatica grafico, designer, sistemista, ecc..). In tutti questi casi è necessario compiere un’attenta valutazione sulla soluzione più opportuna, tenendo in considerazione gli sviluppi futuri previsti.

Si vedano a riguardo le seguenti pagine:
INIZIARE UNA NUOVA ATTIVITA’ PROFESSIONALE
INIZIARE UNA NUOVA ATTIVITA’ D’IMPRESA

Lo Studio Bubani è a disposizione per assistere il cliente in tali valutazioni e per esperire tutte le pratiche burocratiche necessarie.

LAVORO AUTONOMO O LAVORO DIPENDENTE?

Lo Stato Italiano prevede l’obbligo di aprire la partita Iva solo per i professionisti iscritti agli albi (commercialisti, avvocati, notai etc.): per tutti gli altri dovrebbe trattarsi di una scelta legata alla convenienza e alla voglia di mettersi in proprio .

Capita però sempre più spesso che siano gli stessi datori di lavoro a richiedere l’apertura della partita Iva e la formalizzazione del lavoro sotto forma di consulenza privata (cosiddetta prestazione d’opera).

Si parla di “prestazione d’opera” (o consulenza) quando una persona, dietro corrispettivo, si impegna a compiere un’opera o un servizio prevalentemente attraverso il proprio lavoro e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente. A seguito della Legge n. 30/2003 (Legge Biagi) tutti i prestatori d’opera devono necessariamente essere in possesso di partita Iva individuale. L’unica eccezione è quella del contratto a progetto per il quale non è necessario tale adempimento.

Per le prestazioni d’opera non esistono contratti, accordi o normative nazionali che ne disciplinano l’applicazione e, in quei casi in cui la “consulenza esterna” è divenuta un’alternativa al lavoro subordinato (dipendente), i singoli prestatori d’opera possono risentire della disparità del rapporto di forza con il committente.

In tutti questi casi è opportuno valutare attentamente la convenienza di accettare incarichi che prevedano l’obbligo di fatturazione dal prestatore d’opera (professionista-lavoratore) a favore del committente (azienda datrice di lavoro).

  • Vedi LAVORO AUTONOMO vs LAVORO SUBORDINATO